Il provvedimento entra in vigore il 29 luglio 2025 e si compone di n. 25 articoli e n. 9 allegati, che vanno a sostituire quelli precedentemente contenuti nel D.lgs.18/23.
Già col precedente d.lgs. 18/23 erano stati introdotti importanti cambiamenti riguardanti la qualità dell’acqua e le modalità di controllo della stessa riguardante l’analisi dell’acqua (in ambito condominiale, privato, industriale, ecc.). stabilendo che la verifica della qualità dell’acqua potabile debba essere periodica ed obbligatoria.
Inoltre, per quanto riguarda i sistemi di distribuzione idrica interna, era stata ribadita l’importanza di avere una figura / un responsabile (gestore del servizio idrico interno in base all’art. 9 comma 1 del d.lgs. 18/23 – il “ SIDI ”) in grado di
“ effettuare una valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni alle strutture prioritarie individuate all’allegato VIII, con particolare riferimento ai parametri elencati nell’allegato I, parte D, adottando le necessarie misure preventive e correttive, proporzionate al rischio, per ripristinare la qualità delle acque nei casi in cui si evidenzi un rischio per la salute umana derivante da questi sistemi ”
Ma perché questo decreto correttivo ? Per integrare sia gli articoli del precedente d.lgs. 18/23, che per integrare gli allegati (completamente riscritti, ben nove allegati).
Quali sono le novità ?
– Valori limite più severi per i PFAS: i PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, sono una vasta classe di composti chimici prodotti dall’uomo, noti per la loro resistenza all’acqua, al calore e ai grassi. Sono ampiamente utilizzati in molti prodotti industriali e di consumo, ma sono anche persistenti nell’ambiente e possono avere effetti negativi sulla salute umana. È stato aggiunto, in particolare, come parametro da attenzionare il controllo del TFA (acido trifluoroacetico) [PFAS tossico e nocivo la cui presenza negli oceani e nell’idrosfera si stima, in una quantità pari a 200 milioni di tonnellate] stabilendo anche tempistiche per effettuare le misure (dal 13/01/2026 entro il 12/01/2027);
– requisiti stringenti per i materiali a contatto con l’acqua potabile: introduzione del sistema ReMaF per l’autorizzazione di reagenti chimici, materiali filtranti e dispositivi di trattamento. Cioè una precisazione ulteriore sia sui materiali e mezzi filtranti sia chimici che fisici, più idonei al trattamento delle acque;
– allegati completamente riscritti: un maggior rigore dal punto di vista tecnico;
– chiarire definizioni e responsabilità dei gestori: includendo anche, fra i gestori, gli operatori delle cosiddette “ case dell’acqua ” ampiamente diffuse su gran parte del nostro territorio;
– aggiornare scadenze e modalità di trasmissione dati: trasmissione dati, salvo esenzioni, con cadenza differenziata (semestrale, annuale, ecc., in base agli articoli 3–4–6–7–8);
– allineare la gestione normativa alle condizioni attuali del servizio idrico: viene aumentata l’interoperabilità digitale, favorendo una maggiore trasmissione dei dati anche alle autorità di controllo (autorità locali, ASL, ecc.).
Per qualsiasi informazione, Il gruppo TULWE fornisce assistenza e consulenza agli operatori del settore in merito al nuovo d.lgs. 102/2025 per ogni soggetto e/o categoria interessata. Fornisce, inoltre, assistenza tecnica in merito al controllo dei nuovi parametri previsti ed offre soluzioni anche dal punto di vista impiantistico.




